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Al via ArCH - Architectural Cultural Heritage: l'intelligenza artificiale per i beni culturali

Il set di dati denominato ArCH - Architectural Cultural Heritage, è composto da circa 102 milioni di punti annotati, suddivisi in 17 scene derivate dall'unione di scansioni laser o dall'integrazione di quest'ultime con rilievi fotogrammetrici. Molte di queste scene fanno parte o sono candidate alla UNESCO World Heritage List, come ad esempio la cappella della Cattedrale e la Chiesa di St. Pierre a Strasburgo, la corte del Castello del Valentino, il Sacro Monte di Varallo e Ghiffa, i portici di Bologna.
Per un uso più proficuo di questo benchmark, oltre al download gratuito di tutti i dati, vengono messi a disposizione i risultati pubblici degli approcci inviati, fornendo classifiche su quelli più performanti, così come nuvole di punti non annotate, con l’auspicio che la comunità scientifica contribuisca con continuità a questa attività.
Questo benchmark nasce dalla collaborazione di diverse Università e Istituti di ricerca: i promotori per il Politecnico sono Andrea Lingua, Marco Piras e Francesca Matrone (DIATI, Geomatics Lab e VR@polito) e Filiberto Chiabrando (DAD, Lab Geomatics for Cultural Heritage) in collaborazione con Università Politecnica delle Marche, FBK Trento - Italia - e INSA Strasburgo - Francia ed è un dataset unico e innovativo in quanto offre, per la prima volta, nuvole di punti annotate che descrivono scene del patrimonio esistente.