LE ACQUE DI LANGA
Il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino, in collaborazione con la Regione Piemonte (Direzione Ambiente – Settore Tutela Quantitativa e Qualitativa delle Acque) sta conducendo uno studio idrogeochimico sulle acque fluenti da pozzi artesiani nella zona circostante Bastia Mondovì nell’ambito di un Progetto di Ricerca intitolato “Acque minerali e termali: studi per la promozione del comparto e per il monitoraggio del patrimonio delle acque minerale oggetto di sfruttamento”.
La ricerca ha evidenziato, nell’area presso Bastia Mondovì, la presenza di acque con mineralizzazione molto particolare che possono essere considerate delle vere e proprie acque minerali. Si tratta di acque contenenti principalmente bicarbonato di sodio (acque bicarbonato-alcaline) e quantità di calcio, magnesio, cloruri e solfati molto ridotte.
Nel panorama delle acque minerali italiane, questo tipo di acque sono molto rare e spesso sono accompagnate da rilevanti contenuti di calcio, magnesio e, qualche volta, solfati (per esempio le acque minerali provenienti dagli apparati vulcanici dell’Italia centro meridionale comunemente in commercio). Le acque di Bastia Mondovì, invece, presentano una durezza totale (parametro legato ai sali di calcio e magnesio) del tutto trascurabile pur avendo una mineralizzazione decisamente medio-alta.
La ricerca ha evidenziato l’esistenza di un acquifero decisamente profondo presente nelle arenarie e sabbie alternate a spessi strati di marne che caratterizzano la successione stratigrafica delle Langhe. Tale acquifero viene intercettato da pozzi che raggiungono profondità intorno ai 200 m dai quali scaturiscono naturalmente (senza ausilio di pompaggio) quantità non elevate di queste acque. I volumi che sgorgano in ogni punto sono piuttosto ridotti ma numerose sono le fontane private alimentate da tale risorsa.
Queste acque, grazie alla notevole concentrazione di bicarbonato di sodio, risultano particolarmente adatte alla preparazione di pietanze come legumi e il più noto “Bollito misto alla piemontese”.
Questa risorsa idrica, attualmente quasi del tutto trascurata, potrebbe essere utilizzata come mescita in posto, imbottigliamento o la creazione di uno stabilimento termale previa valutazione delle reali “caratteristiche terapeutiche”. Tali usi alternativi potrebbero generare un indotto favorevole all’economia della zona incrementando il flusso turistico in questa zona caratterizzata soprattutto dalla presenza di numerose chiese con pregevoli affreschi del ‘400 e ‘500 (per esempio Chiesa di San Fiorenzo a Bastia Mondovì, Cappella di San Dalmazzo a Cigliè e numerose altre nei comuni limitrofi).
Acque bicarbonato-alcaline simili a quelle di Bastia Mondovì sono state individuate anche nelle zone di Dogliani, Farigliano e Clavesana. Da tutto ciò nasce l’idea di caratterizzare queste particolari acque definendole “Acqua di Langa”.
I risultati preliminari di questa ricerca saranno presentati presso il Salone della Casa Protetta a Bastia Mondovì venerdì 20 gennaio 2017 alle ore 21:00. Interverranno l’assessore regionale all'Ambiente, Urbanistica, Programmazione territoriale e paesaggistica, Sviluppo della montagna, Foreste, Parchi Alberto Valmaggia, il funzionario regionale Dott. Geol. Mauro Falco, i Professori Bartolomeo Vigna e Adriano Fiorucci del Politecnico di Torino ed il Prof. Silvio Borsarelli.