La guerra e le sue tracce. Costruzioni, rilievi e ricostruzioni
La guerra inevitabilmente modifica il territorio, e con esso le vite di chi lo abita, in molti modi. La distruzione è la prima modalità a cui tendiamo a pensare.
Ma la guerra necessita anche di costruzione. Basi, caserme, campi, fortificazioni, passaggi e tunnel, sovente costruiti in luoghi impervi, dove, in tempo di pace, la presenza di esseri umani è molto limitata. Finite le guerre, di tali costruzioni spesso non rimangono che tracce, che col tempo possono divenire molto labili. Ma col tempo, e grazie anche ai cambiamenti climatici, possono anche riemergere.
Che fare di queste tracce? Che tipo di patrimonio esse rappresentano? Come recuperarle? Che visibilità dare ad esse?
Nel corso dell’incontro si discuterà di questi temi a partire da due casi: uno legato alle Alpi occidentali e uno a quelle orientali.
Intervengono: Gianluca Fondriest (Libera Università di Bolzano), archeologo, e Nannina Spanò (Politecnico di Torino), geomatica.
Modera: Andrea Lingua (Politecnico di Torino), geomatico.
Tutte le informazioni per poter partecipare sono disponibili su:
www.diati.polito.it/focus/conversazioni_in_biblioteca/settimo_ciclo/3