Ambiente e antropologia
Da alcuni decenni, di fronte a inquinamento, cambiamenti climatici e epidemie, siamo spinti a ripensare il nostro rapporto con l’ambiente. Nella cultura occidentale, da svariati secoli, la natura sembra lo sfondo passivo delle attività umane, una specie di semplice palcoscenico, poiché si è man mano costruita una contrapposizione tra natura e cultura: l’essere umano, dotato di linguaggio, di coscienza, di capacità tecniche, si distingue dal resto del mondo, e si sente in diritto di sfruttarlo.
Ci sono altri modi di ripartire le continuità e discontinuità tra l’uomo e il suo ambiente. Altre culture diverse dalla nostra infatti riconoscono gli animali non umani, le piante, talvolta i minerali e le rocce come soggetti viventi in una rete di relazioni ecologiche di cui gli esseri umani fanno parte; a seconda delle culture, gli esistenti (umani e non umani) si distinguono in base alle somiglianze e differenze riguardanti interiorità e fisicità.
Interverranno: Lara Giordana, antropologa (Università degli Studi di Torino), Gianpaolo Balsamo, meteorologo (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts, UK)
Modera: Alvise Mattozzi, sociologo (Politecnico di Torino)
Ideazione e organizzazione: Tamara Bellone, Paola Procacci, Rajandrea Sethi, Elisa Vanin (DIATI)
Tutte le informazioni per poter partecipare al link: https://www.diati.polito.it/focus/conversazioni_in_biblioteca/sesto_ciclo/5