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DIPARTIMENTO DI ECCELLENZA: cambiamenti_climatici@polito

Mitigazione dell’effetto serra, monitoraggio dei cambiamenti climatici, studio del paleoclima e dell’evoluzione dei ghiacciai:
PROGETTO DEL DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL’AMBIENTE, DEL TERRITORIO E DELLE INFRASTRUTTURE DEL POLITECNICO DI TORINO PREMIATO DAL MIUR CON 9 MILIONI DI EURO

L’ultima valutazione dell’ANVUR, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, a inizio anno ha visto premiati cinque Dipartimenti del Politecnico di Torino con la qualifica di eccellenza. Tra questi, il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI) è risultato assegnatario di un finanziamento per condurre un progetto di ricerca e sviluppo nell’ambito delle scienze ingegneristiche applicate ai cambiamenti climatici.

“Il clima è sempre cambiato nel corso della storia del pianeta; tuttavia negli ultimi decenni tale cambiamento è avvenuto molto rapidamente, ad un ritmo incompatibile con le sole cause naturali: il riscaldamento globale negli ultimi 50 anni è infatti essenzialmente di origine antropica. L’aumento delle concentrazioni di gas serra in atmosfera ha prodotto un sistematico aumento delle temperature ed ulteriori aumenti sono predetti per i prossimi decenni dai principali modelli climatici. I cambiamenti climatici rappresentano quindi una delle sfide più rilevanti su scala globale” spiega il professor Francesco Laio, responsabile del progetto e docente del corso in “Cambiamenti climatici e socio economici”. “L’innalzamento delle temperature, l’aumento della frequenza degli eventi estremi come siccità, ondate di calore, precipitazioni intense e la riduzione delle precipitazioni annuali rappresentano gli indicatori di impatto più rilevanti. Per far fronte a questa problematica, le politiche climatiche adottate a livello internazionale hanno individuato come elementi fondamentali sia azioni di mitigazione, orientate alla riduzione delle emissioni di gas serra, sia l’adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici, posto che alcuni effetti sono ormai inevitabili”.

Il progetto cambiamenti_climatici@polito.it, di durata quinquennale, intende qualificare il Dipartimento come punto di riferimento tecnico, scientifico e formativo internazionale riguardo alle strategie innovative di monitoraggio e analisi del cambiamento climatico, alla mitigazione dei cambiamenti e allo sviluppo di soluzioni tecnologiche e di pianificazione per l'adattamento. Il direttore del Dipartimento, il professor Rajandrea Sethi, evidenzia come “grazie al cospicuo finanziamento accordato (quasi nove milioni di euro), verranno potenziate le attività di ricerca innovativa in tali ambiti, anche grazie al reclutamento di personale docente di fama internazionale ed alla creazione di un laboratorio integrato e multisito. La struttura di ricerca sarà costituita da un laboratorio a cielo aperto per lo studio di tecnologie per l’assorbimento dell’anidride carbonica e la mitigazione dell’effetto serra (quali i tetti e le pareti verdi), da un laboratorio mobile per il controllo e il monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico, un laboratorio in grotta per lo studio del paleoclima e un laboratorio su ghiacciaio per lo studio dell‘evoluzione delle masse glaciali. Tale struttura di ricerca sarà un esempio unico in questo campo”.

Sul fronte delle attività didattiche verrà formata una nuova generazione di ingegneri ambientali e civili capaci di progettare nuove soluzioni ingegneristiche compatibili con condizioni climatiche in mutamento. A questo scopo, è prevista l’istituzione di un nuovo indirizzo in lingua inglese nella Laurea Magistrale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio dedicato all’Ingegneria ambientale per il cambiamenti climatici e all’istituzione di un Master di II Livello, sempre in lingua inglese, sulle soluzioni di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici.

“I costi ambientali, sociali ed economici derivanti dal cambiamento climatico sono enormi”, sottolinea Sethi, “il nostro obiettivo è di sviluppare tecnologie di mitigazione e adattamento che possano essere rapidamente fruibili dai cittadini o trasferite al mondo industriale. Al contempo collaboreremo con istituzioni pubbliche ed enti territoriali al fine di definire strategie attuabili nell’ottica di mitigare gli impatti connessi all’inquinamento ed ai cambiamenti climatici, e per rendere le nostre società più resilienti ai mutamenti in atto”.